Impurità del mare, l'hanno definita: pesci in decomposizione, piante, sali, prodotti chimici e via dicendo. Un miscuglio spinto a galla dalle correnti con la complicità delle condizioni atmosferiche.
Una serie di tempeste ha "agitato" le acque in una zona ricca, appunto, di quelle impurità e al resto ha pensato il frullatore oceanico con le sue onde: prima imprigionando i detriti in bolle, poi spingendo queste ultime fino alla costa producendo quello che i giornali del luogo hanno definito "un cappuccino di mare".
Qualunque cosa fosse non ha scoraggiato i bagnanti che, anzi, l'hanno attraversata in lungo e in largo, tranquillizzati forse dal fatto che non era una ‘prima volta’: lo stesso fenomeno si è verificato, con proporzioni simili, trenta anni fa.