Davvero impressionante la foto in alto scattata dal satellite della NASA, Modis. Progettato per monitorare le catastrofi naturali, come le inondazioni e gli incendi boschivi in tempo quasi reale, Modis ha immortalato il pennacchio vulcanico in movimento da sud-est dal sud dell’Islanda, conseguenza della recente eruzione del vulcano Eyjafjallajökull.
Il colore marrone indica un contenuto di ceneri abbastanza elevato. A differenza del materiale morbido e soffice che deriva dalla vegetazione bruciata, la cenere vulcanica è costituita di minuscole particelle di roccia frastagliata. Sono centomila i soli cittadini britannici bloccati in Europa dalla nube di cenere vulcanica poiché per la sua particolare composizione essa costituisce un serio pericolo per le turbine degli aerei. Ad oggi è fermo il 50% dei voli transoceanici e sono a rischio di chiusura anche gli aeroporti di Bolzano e Malpensa.
Successivamente nel 1812 il vulcano Soufrière nell’isola di Saint Vincent nei Caraibi eruttò per quasi sei mesi. Due anni dopo nel 1814 toccò al Mayon nelle Filippine nel 1814. Un anno dopo tra il 5 e il 15 aprile del 1815 ci fu l’eruzione del vulcano Tambora nell’isola di Sumbawa, l’attuale Indonesia.
Questi tre vulcani riversarono nella stratosfera ingenti quantità di ceneri e anidride solforosa che rimasero sospesi nell’atmosfera per più di due anni.
L’anno 1816 venne ricordato come l’anno senza estate, conosciuto anche come l’anno della povertà, un anno durante il quale gravi anomalie al clima estivo distrussero i raccolti nell’Europa settentrionale, negli stati americani del nord-est e nel Canada orientale. Il fiume Mississipi gelò in pieno agosto.
L'animazione dell'espansione della nube di ceneri provenienti dal vulcano islandese Eyjafjallajokull
L'ho scritto sul mio profilo, sono geologa, anche se non mi occupo di vulcani. Tuttavia li ho studiati e come molti altri fenomeni naturali levando la componente di rischio sono molto affascinanti.