I Castelli e fantasmi Scozzesi

Assolutamente da non perdere i pittoreschi castelli scozzesi! Innumerevoli e su tutto il territorio, luoghi incantati che rievocano il glorioso passato scozzese, scoprili insieme a noi!




I castelli e i fantasmi Scozzesi

Si ipotizza che i castelli Scozzesi siano circa 2.000, molti dei quali non più visibili poiché demoliti, o di cui restano solo le rovine che tuttavia risultano sui registri storici nazionali. E’ questo un numero considerevole, se si pensa che la Scozia ha un totale di soli 5 milioni di abitanti per un’estensione di 78,782km², significa una densità di 64 abitanti e di 0,051 castelli per km²… tanto romantico quanto cavalleresco e fiabesco.


Il castello di Edimburgo



Il castello di Edimburgo

Il castello di Edimburgo: suggestivo, domina la città dalla collina su cui è adagiato come sul velluto. Da non perdere la passeggiata dall’Old Town al castello soprattutto verso il tramonto.

Il castello di Stirling



Il castello di Stirling

Il castello di Stirling: il castello storico scozzese per eccellenza. Stirling, ricca di rimandi a William Wallace e ai moti indipendentisti scozzesi… Il castello acquista ancora più fascino proprio per la sua connessione a tale passato e alla sua antica nomea di casa della regina Mary degli Scozzesi (Queen May of Scots).

Il castello Eilean Donan



Il castello Eilean Donan

Eilean Donan Castle: situato su di un’isola presso Loch Duich collegata alla terra ferma da un antico ponte, il castello di Eilean Donan e’ sicuramente uno tra i piu’ affascinanti e meglio conservati di Scozia. Location di famosissimi film quali ad esempio:

  • Highlander (1986) con Sean Connery e Christopher Lambert,
  • Made of Honour (Un amore di testimone - 2008) con Patrick Dempsey e Michelle Monaghan
  • Prince Valiant (1954) con James Mason, Robert Wagner
  • The world is not enough (Il mondo non basta – 1999) con Pierce Brosnan, Sophie Marceau e Desmond Llewelyn.


Il castello di Balmoral Castle



Il castello di Balmoral Castle

Balmoral Castle: la residenza Scozzese dei reali Inglesi dal 1852 quando fu acquistata dalla regina Vittoria. E’ una fantastica residenza ricca di luoghi naturalistici e riserve, cottages da affittare per vacanze reali, e eventi di classe.

Il castello di Urquhart Castle



Il castello di Urquhart Castle

Urquhart Castle: situato sul lago di Loch Ness, tra Fort Augustus e Inverness, questo castello presenta un fascino unico! Grazie alla vista strategica che gode, si dice che il castello sia il punto favorito dal quale avvistare Nessie. Costruito secoli fa e fu ripetutamente saccheggiato e messo a fuoco e fiamme per poi essere ricostruito.


Il castello di Dunnottar Castle



Il castello di Dunnottar Castle

Dunnottar Castle: situato a poche miglia da Stonehaven, sulla costa nord est scozzese, si trova su di una penisola circondata dalle acque e per questo inespugnabile.

Il castello Culzean Castle



Il castello Culzean Castle

Culzean Castle: situato in Ayrshire, in prossimità della A719 presso il paese di Culzean, fu casa della marchesa di Ailsa, ora gestito dal National Trust e location di splendidi concerti, suggestivo setting grazie anche al verde del parco (curatissimo!) che lo circonda. Si narra che ogni volta che un erede della famiglia Kennedy si voglia sposare, un suonatore di cornamusa appaia e suoni per l’evento e suoni anche durante le notti di grande tempesta.

Il castello Tantallon Castle



Il castello Tantallon Castle

Tantallon Castle: nel Fife, dove strane apparizioni si affacciano da balconi e si fanno fotografare insime ai turisti ignari di quello che accade alle loro spalle.

Il castello Glamis Castle



Glamis Castle: ricco di misteri, si dice che qui abiti il fantasma della Dama Grigia a cui sia addirittura riservato un posto presso la Cappella del castello. Si crede che il fantasma sia lo spirito di Lady Glamis bruciata sul rogo da Re Giacomo V con l’accusa di stregoneria. Un altro fantasma, quello della Dama Bianca o Lady Campbell (da viva) si dice che abiti il castello e lo infesti da centinaia di anni.

Ennesimo incidenre petrolifero, questa volta in Cina

Dopo l'esplosione di due oleodotti, la macchia nel Mar Giallo è diventata una minaccia
Non si sa quanto petrolio sia fuoriuscito, ma si tratta della più grave perdita nella recente storia cinese

Più di 2500 persone tra vigili del fuoco e volontari hanno lavorato per spegnere l’enorme incendio che l’esplosione aveva creato, riuscendo a estinguerlo solo dopo 15 ore. Il peggio sembrava passato, ma ora la quantità di petrolio che dai due condotti fuoriesce in mare si sta facendo sempre più ingente.

Msnbc scrive che oggi la macchia di petrolio ha raddoppiato le sue dimensioni — 165 miglia quadrate — raggiungendo le spiagge vicine, che sono state immediatamente chiuse. Ora sono in corso le operazioni di pulizia durante le quali ha perso la vita un vigile del fuoco, affogato tra il petrolio dopo che un’onda lo ha spinto in mare mentre stava lavorando su una barca.

«La perdita di petrolio è una seria minaccia sia per gli animali marini sia per la qualità dell’acqua» ha detto Huang Yong della China Maritime Safety Administration di Dalian.

L’esplosione è avvenuta alle condutture della China National Petroleum Corp., la più grande società produttrice di carburante cinese, e le cause non sono ancora chiare. Le autorità hanno detto di non sapere con esattezza quanto sia il petrolio disperso nel Mar Giallo, ma è già certo che si tratti della perdita più grave nella storia recente cinese.

Il vicesindaco di Dalian, Dai Yulin, ha dichiarato che 40 barche specializzate nella raccolta di petrolio arriveranno sul luogo insieme a centinaia di barche da pesca. «La nostra priorità è raccogliere il petrolio disperso entro cinque giorni per ridurre la possibilità che le acque internazionali vengano contaminate.»

Il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao stanno seguendo lo sviluppo della situazione, mentre il vicepresidente è volato a Dalian per sovrintendere i lavori.

Non sapete dove andare? Ma in Cile per nuotare nella piscina più grande del mondo

ALGARROBO (Cile) - La piscina più grande del mondo? La vasca misura 1.013 metri di lunghezza e si estende su una superfice di circa 8 ettari. In altre parole si tratta di una piscina grande quasi come 6.000 piscine standard. Quella che è considerata la più grande del pianeta è stata inaugurata in queste settimane a San Alfonso del Mar presso Algarrobo, a poco più di 90 chilometri da Santiago del Cile. Ha una capacità di 250 mila metri cubi d'acqua salata e naturalmente l'intera struttura all'aperto si è meritata una menzione anche nel Guinness dei primati.

È costata più di 3 milioni e mezzo di dollari, contiene 250 mila metri cubi di acqua dell’oceano, è lunga un chilometro e profonda 35 metri, copre un’estensione di circa 8 ettari: con questi numeri ha superato la “Orthlieb Pool” di Casablanca e ottenuto il primato.






La laguna (così viene chiamata, date le dimensioni) è attrezzata con spiagge bianche, idromassaggi all’aperto, correnti artificiali e cascate. Il complesso vanta anche una piramide di cristallo unica in tutto il Sud America.

POSSIBILE LA NAVIGAZIONE - Il gigantesco resort, con appartamenti, residence e alberghi, è stato completato nel dicembre del 2006. L'immensa struttura, inoltre, comprende diversi ristoranti, sale conferenze, cinema, pub, un anfiteatro all'aperto, un centro benessere, diversi campi sportivi, spiagge a temperatura controllata, una discoteca ed un acquario. La piscina artificiale, che raggiunge la profondità di 35 metri, può anche essere navigata con delle piccole barche.


La corsa con i tori a Pamplona

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Los Sanfermines sono le feste che Pamplona celebra tra il 6 e il 14 luglio in onore di San Firmino di Amiens, copatrono di Navarra e patrono della diocesi di Pamplona.

Secondo la tradizione Firmino, figlio del senatore Firmus, governatore di Pamplona nel III secolo, si convertì al Cristianesimo e fu battezzato da San Saturnino nel luogo che oggi si chiama popolarmente Pocico de San Cernin. Firmino fu ordinato sacerdote a Tolosa, in Francia, poi tornò a Pamplona come vescovo e morì decapitato ad Amiens, dove era andato a predicare, il 25 settembre del 303. Patrono delle confraternite dei barcaioli, dei vinai e dei fornai, da molto tempo San Firmino viene ricordato con una festa che dura 204 ore.

Le feste cominciano con il lancio del chupinazo (razzo) dal balcone del consiglio della città a mezzogiorno del 6 luglio e finiscono a mezzanotte del 14 luglio. Una delle attività più famose del Sanfermines è l'Encierro, la famosa corsa dei tori, lasciati liberi di correre tra la folla; la corsa ha termine nell'arena delle corride. Le corse avvengono tra il 7 e il 14 di luglio e cominciano alle otto, con una durata media di tre, quattro minuti.

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Da un punto di vista storico, il toro era solito calcare le strade della città anche prima che la corsa avesse luogo, in quanto era considerato merce rara e per questo venduto al mercato per fior di quattrini. La corsa acquisisce oggi un valore di competizione, nella quale i partecipanti mettono alla prova il proprio coraggio (e forse anche un pizzico di stupidità) affrontando i poco amichevoli bovini.

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Assistere allo spettacolo in strada non è propriamente sicuro, anche se delle possenti recinzioni in legno separano il pubblico dagli animali: la soluzione migliore è assistere al protrarsi di questa frenetica corsa da uno dei tanti balconi dei palazzi che costeggiano le vie del centro, un modo come un altro per conoscere nuova gente… gli spagnoli sono davvero ospitali!

San Fermin

Attenzione a giudicarlo frettolosamente, sentenziando una mancanza di contenuti assolutamente errata: bevande alcoliche e feste, d’accordo, ma anche piccoli e anziani che scendono in piazza per onorare il santo patrono della città, per una festa molto sentita anche da un punto di vista strettamente religioso. Si susseguono inoltre molti eventi culturali, tra cui balli, concerti, processioni, cortei, fuochi d’artificio e danze tipiche della regione basca.

San Fermin Festival

Informazioni utili

Come arrivare a Pamplona: Madrid, Barcellona e Bilbao sono importanti centri spagnoli, direttamente connessi con le principali città italiane ed europee: una volta giunti qui puoi spostarti in tutta tranquillità con i mezzi interni in direazione di Pamplona. Un treno ad alta velocità, parte da Madrid e giunge a Pamplona in 3 ore e mezzo, mentre da Barcellona i tempi potrebbero allungarsi, fino a raggiungere le 6 ore.: meglio quindi spostarsi in auto, noleggiando un’auto all’aeroporto El Prat. Da Bilbao c’è un autobus che impiega 2 ore, oppure puoi giungere a Pamplona in auto, per un tragitto della durata di un’ora e mezza.

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Dove dormire: molti sono gli hotel nel centro cittadino, consentendoti di alloggiare presso una struttura comoda e funzionale durante le notti del festival. Se il tuo animo festaiolo prende il sopravvento, il luogo giusto da frequentare sono le strade del centro. Se invece il trambusto non ti è propriamente congeniale, è consigliabile trovare una sistemazione un po’ più periferica, a meno che non fai regolare uso di tappi per le orecchie: musica, balli, canti e fanfare si susseguono 24 ore al giorno durante il periodo del festival.

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Cosa indossare: l’abito tradizionale da festa è completamente bianco con una fascia rossa, facilmente acquistabile presso molti esercizi per le strade del centro.

running of the nudes pamplona

Posso correre? Sì, chiunque sia sobrio e d’età superiore ai 18 anni può prendervi parte: è completamente gratuito e non è necessario registrarsi in anticipo. Se sei intenzionato a parteciparvi, presentati ai nastri di partenza alle 07:30 e scrivi il tuo nome sulla lista dei partecipanti.
Quanto è lungo il percorso? 825 metri e dura circa 3 minuti.

Sei in aereoporto e vuoi dormire ora ci sono le nuove Sleep Box

Effettuate spesso dei viaggi e non sapete dove riposare? 2 architetti russi della ArchGroup hanno inventato un sistema davvero interessante, riuscendo a trovare una semplice soluzione per tutti coloro che viaggiano spesso in aereo e non sanno dove dormire.

Si tratta di una grossa cabina con letto e piccola scrivania. Munita di WiFi, permette di ricarica il computer e il cellulare mentre si schiaccia un pisolino. Grazie alla sveglia integrata collegata all’orario dei voli, si potrà essere svegliati per tempo. Non sarebbe male vederli negli aeroporti.

Questa cabina è provvista di :

  • un letto con lenzuola a ricambio automaticamente da un viaggiatore ad un altro;
  • prese di corrente per ricaricare il proprio cellulare, computer, etc;
  • un vano per i bagagli;
  • una TV LCD;
  • un orologio digitale con sveglia;
  • infine il sistema wi-fi.

Questa cabina non è provvista di (ma ci stanno lavorando) :

  • un bagno interno, essenziale per un riposo perfetto, così da non dovere uscire continuamente.
  • Regolazione della temperatura manuale.

All’esterno “il numero identificativo”, composto da led, si illumina di rosso se la Sleep Box è occupata mentre è verde se è libera. Il pagamento va dai 15 minuti fino ad intere ore. Una sorta di “cabine” hi-tech, dalla spiaggia all’aeroporto.

Link utili:

http://www.yankodesign.com

Vacanze al Faro


I fari possiedono uno strano fascino. Punto di riferimento nella notte e nelle tempeste. Un faro fa pensare subito al mare, al frangersi delle onde su aspre scogliere, ai gabbiani, al vento, alla solitudine e al senso di libertà. Siano essi su una scogliera isolata o su piccole isole sparse in mezzo al mare, siano sentinella di piccoli borghi di pescatori o comodamente adagiati su pianori erbosi in riva al mare, i fari sono costruzioni dense di mistero.

Hanno sempre delle storie da raccontare: vite vissute, naufragi, salvataggi, storie di uomini di mare, storie di guardiani, storie di fantasmi che vi abitano e fanno cigolare le scale a chiocciola mentre, fuori, il vento fa sibilare le finestre, le onde si infrangono sulle aperture e la pioggia batte sui vetri. Edward Hopper li scelse come protagonisti muti in molti dei suoi oli. Grandi, maestosi, eroici, sentinelle del mare solitarie e protettive. Quella dei fari è una storia che si perde nella notte dei tempi e va di pari passo con la storia della navigazione. I primi fari erano delle cataste di legna da ardere situate nei luoghi più pericolosi per segnalare la rotta ai naviganti.

Con l’evolversi della navigazione commerciale vennero costruiti i primi porti sulle rotte più trafficate e con essi i primi fari che, all’inizio, erano delle rudimentali strutture in legno o ferro dove, all’interno, per mezzo di carrucole, si alzava un braciere metallico dentro il quale veniva posto il combustibile.

La storia del mare è ricca di fari famosi tra i quali i più noti e imponenti erano due delle sette Meraviglie del Mondo: il Colosso di Rodi e il Faro di Alessandria. Il primo era una enorme statua antropomorfa, alta 70 cubiti, che raffigurava Elios, il Dio del Sole, con un braciere acceso in mano. Il faro antropomorfo di Rodi non è l’unico della storia se si pensa che anche la notissima Statua della Libertà, alta 92 metri, quando fu collocata all’ingresso del porto di New York nella Liberty Island, era un faro a luce fissa e il primo in assoluto ad essere elettrificato negli Stati Uniti. Il Faro di Alessandria fu costruito intorno al 280 a.C sull’isolotto di Pharos ed è proprio a partire dal nome dell’isola che, in seguito, in tutte le lingue di origine greca e latina, il faro è stato chiamato così mentre, nelle lingue anglosassoni, si indica con lighthouse, la casa della luce. Negli ultimi anni il sogno di chi ha sempre desiderato vivere all’interno di un faro, di osservare il mare sconfinato, di sentirsi al sicuro nella tempesta, si è avverato. Dalle coste della Croazia a quelle sui fiordi e sulle scogliere del nord Europa, vecchi fari in disuso, sono stati ristrutturati e messi a nuovo per accogliere turisti da tutto il mondo. Spesso sono attrezzati per dare il massimo del comfort ai visitatori anche in luoghi lontani dai circuiti turistici.

Dotato di TV, acqua corrente, elettricità il faro è un alloggio di tutto rispetto. Alloggiare in un faro rende la vacanza unica: risvegliarsi su una torre a picco sul mare, sentirsi sospesi tra acqua e terra si dice “non ha prezzo” e invece, a dispetto di quanto si possa pensare, i costi d’affitto sono, nella maggior parte dei casi, abbastanza contenuti oscillando da 600 a 1000 euro a settimana secondo i periodi e le stagioni. La mancanza di qualche comfort è compensata dal fatto di vivere una esperienza pressoché unica all’insegna del relax, della solitudine, dello stretto contatto con il mare. Negli Stati Uniti si può alloggiare nei fari disseminati lungo le coste di Georgia, Michigan, Maine, Florida, Maryland, Wisconsin. In Europa primeggia la Norvegia dove si può soggiornare in uno dei trenta fari su tutto il territori arredati in tipico stile nordico con graziose tende alle finestre e grosse trapunte all’interno per proteggersi dal freddo. Alcuni di essi sono raggiungibili solo in barca. Uno dei fari più caratteristici d’Europa si trova in Olanda ad Harlingen sulle coste della Frisia dove sbarcarono i vichinghi tra il IX e il X secolo. Possibilità di alloggiare in lighthouse accomodation sono anche in Scozia, Cornovaglia, Germania, Francia. Tra il Devon, la Cornovaglia e le Channel Island sono una trentina i fari gestiti dall’Agenzia Rural Retreats (www.ruralretreats.co.uk ) tuttavia le prenotazioni per le vacanze nelle lighthouse del Regno Unito si possono effettuare anche rivolgendosi all’Ente Nazionale Britannico per il Turismo.
In Europa lo stato che ha fatto dell’alloggio all’interno dei fari un vero e proprio business è la Croazia. Sono undici le torri sull’Adriatico costruite tra il 1818 e il 1880 all’interno dei quali sono stati realizzati incantevoli appartamenti provvisti di bagno e cucina. Alcuni sono più isolati come ad esempio quello di Palagruza che sorge sull’isolotto omonimo, altri sono circondati da una fitta vegetazione come nel caso del faro di Veli Rat. Se volete fare una “gita-soggiorno al faro” conviene attivarsi con un certo anticipo data l’esiguità dei posti disponibili. Un sito da consultare per le vacanze al faro in Croazia è www.adriatica.net ma su internet troverete molte possibilità per sperimentare una vacanza che regala emozioni incredibili.

Collina magnetica in Ladakh dove la gravita si comporta in maniera anomala

La collina magnetica è situata 30 chilometri dalla città principale di Leh sull'autostrada nazionale di Leh-Kargil-Baltik. Ad un'altezza di 5000metri sopra il livello del mare, la montagna attrae molti turisti per questa caratteristica affascinante. La collina magnetica è una destinazione turistica da includere nel giro di Leh-Ladakh.25084

Sono diverse le spiegazioni più o meno stravaganti che sono state avanzate per dare un senso logico al fenomeno, tra cui quella di una possibile alterazione locale del campo gravitazionale, oppure la presenza di forze ignote (vedi UFO) ecc. Tuttavia, nemmeno le più ragionevoli fra queste ipotesi risultano soddisfacenti.

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La spiegazione scientifica identifica il fenomeno con una illusione ottica: quella che appare come una salita è in realtà una leggera discesa. L'illusione è dovuta al fatto che la discesa è preceduta o seguita da un tratto effettivamente in forte salita che costituisce per l'osservatore un riferimento ingannevole, oppure da una particolare conformazione geografica di contorno che trae in inganno

La definizione popolare salita in discesa indica un'illusione ottica per cui l'influenza dell'attrazione gravitazionale sembra paradossalmente invertirsi.

I luoghi ove si verifica il fenomeno sono, ovviamente, in pendenza. Se si pone sulla strada un oggetto (una palla, dell'acqua, un'automobile senza marcia inserita, ecc.) questo inizierebbe a muoversi nella direzione di quella che appare essere la salita, ovvero verso l'alto.

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Gravity Hill Video

Maldive il primo ristorante “subacqueo” l' Hilton

Ha aperto, all’interno di una struttura trasparente, Itahaa, ovvero il primo ristorante “subacqueo” al mondo. “Ithaa” in lingua maldiviana Dhivehi vuol dire “perla”. Questo gioiello dell’Hilton Maldives Resort & Spa si trova, infatti, cinque metri sotto la superficie dell’Oceano Indiano, circondato da una sgargiante barriera corallina e offre agli ospiti una vista panoramica sottomarina 270 gradi.

L’innovativo ristorante è il primo al mondo nel suo genere e fa parte di un piano di ricostruzione, del valore di 5 milioni di dollari, dell’Isola di Rangalifinolhu, una delle due isole gemelle che compongono l’Hilton Maldives Resort & Spa. Questa ricostruzione include la realizzazione di 79 tra le più lussuose Beach Villas del paese, così come dello Spa Village, un autonomo, “resort-nel-resort” sull’acqua di cui fanno parte una Spa, un ristorante e 21 villas. Hilton Reservations Worldwide 800 878 346, www.hilton.com.