Dal 2012, addio ai Coffee shop ad Amsterdam


 Se avete in mente un viaggetto nella capitale olandese, e magari passare in rassegna i famosi locali dedicati al libero consumo dell'erba, approfittatene in questo periodo! Dal 2012 Amsterdam dice addio agli spinelli. Se fino ad oggi Amsterdam era conosciuta ai più per il suo carattere trasgressivo e per i gettonati coffee shop, dal prossimo anno cambia veste. Per gli oltre 200 locali in cui si può ancora fumare marijuana, arrivano tempi duri.L'Aja ha imposto un giro di vite ai coffee shop, vietandone da subito l'accesso ai turisti stranieri e dalla fine dell'anno anche ai connazionali. La decisione è stata assunta dall'estrema destra di Geert Wilders, che lo scorso anno aveva fatto inserire nel programma del governo, la proposta per combattere il turismo legato al consumo di stupefacenti e il crimine legato all'ambiente del narcotraffico. 

Coffe Shop Bulldog ad Amsterdam

Hashish e marijuana solo per i consumatori locali.. questo alla fine è lo spirito di una che al momento è ancora un progetto di legge che il governo olandese presenterà entro la fine dell’anno. Comunque il tutto è ancora da verificare, infatti, le tre parti che formano la coalizione di governo sono in disaccordo. I cristiano-democratici ed i loro alleati vorrebbero smantellare i coffeshop, mentre, la parte laburista vorrebbe persino mantenerli.
Negli ultimi tempi la politica sull’uso delle droge leggere ha subito diverse ripercussioni in direzione opposta a quelle che da sempre è stata la politica del Paese più tollerante del mondo. Prima una legge che ha probito fumare il tabacco che veniva utilizzato negli spinelli, poi è toccato ai funghetti allucinogeni, freschi e secchi, colpevoli, secondo le autorità locali, di aver provocato la morte di alcuni turisti. Poi la necessità di identificare tutti i fruitori dei coffeshop olandesi tramite le impronte digitali, poi la notizia che alcuni di loro, a confine con il Belgio, avrebbero chiuso i battenti e persino un regolamento che entrerà in vigore nel 2011, per la dismissione di tutti quei coffe shop che si trovino nelle vicinanze di scuole.
I motivi che hanno spinto ad applicare le nuove regole, sono i più disparati:
- sconfiggere l’azione della criminalità organizzata nelle operazioni di approvvigionamento della materia prima (si parla di un giro d’affari da 2 miliardi l’anno). C’è persino una proposta che vorrebbe autorizzare la produzione della cannabis presso alcune fattorie olandesi legalizzate
- bloccare quel turismo da droga al confine con altri Paesi che da sempre si sono lamentati per il fatto che migliaia dei loro abitanti (le stime parlano di 25.000 turisti a settimana che transitano a Roosendaal e a Bergen op Zoom e di 4 milioni, ogni anno, nella provincia di Limburgo) scavalcano di poco la frontiera per acquistare liberamente droga in Olanda e poi riportano in modo massiccio gli effetti nella loro terra di origine con episodi di violenza e disordine pubblico,
- alcune preoccupazioni sullo stato di salute per i valori alti del componente psychiactive tetraidrocannabinolo (THC) presente nell’erba olandese,
- limitare i danni e i fastidi causati da turisti sotto effetto di stupefacenti e allucinazioni.
Ecco allora già nei prossimi giorni l’entrata in vigore del divieto di vendere droghe leggere nei comuni di Roosendaal e Bergen op Zoom, che per il loro particolare statuto possono derogare dalle leggi federali della ‘bedoogbeleid‘, la cosidetta ‘politica della tolleranza‘ che interessano le altre città olandesi. Mentre da gennaio nelle otto città di frontiera della provincia di Limburgo, compresa Maastricht, l’accesso ai coffee shop sarà permesso solo a ‘soci‘ muniti di bancomat olandese e pass identificativo, limitando quindi di fatto la vendita di cannabis ai soli consumatori locali.
Molti dei coffeshop olandesi sono preoccupati del potenziale successo del progetto pilota di Limburgo che in caso positivo potrebbe effettivamente interessare la politica a livello nazionale. Il turismo olandese, di sicuro rischierebbe di avere un irrimediabile arresto, infatti, una relazione del 2007 del Dipartimento di Amsterdam per la ricerca e le statistiche ha dimostrato che dei 4,5 milioni di turisti che trascorrono la notte nella capitale olandese, il 26% visita i coffeeshop. Secondo l’Ente del Turismo olandese ad Amsterdam è la ragione principale che spinge il 10% dei turisti a visitare la città.
E poi limitare la vendita ai soli olandesi non è discriminante nei confronti di tutti gli altri cittadini della comunità europea ?
Si tratta infatti di una norma diametralmente opposta alla libera circolazione delle persone e delle merci prevista nella UE, che sicuramente sarà sottoposta al vaglio del consiglio di Stato e che ha molte possibilità di essere respinta da Bruxelles come norma incostituzionale.